Il Consiglio regionale ha espresso parere favorevole sulla proposta di Piano di Bacino regionale del Trasporto pubblico locale, strumento esecutivo di attuazione del Piano regionale dei trasporti approvato nel dicembre 2016.
Il Piano, improntato a principi di efficienza, di sostenibilità trasportistica e finanziaria, prevede l’organizzazione del Bacino regionale in tre Unità territoriali ottimali (Utor 1 Potenza, Utor 2 Matera e Utor regionale) e cinque ambiti/lotti di gara (servizi di Tpl urbano per il Comune di Potenza; tutti gli altri servizi dell’Utor 1; servizi di Tpl urbano del Comune di Matera; tutti gli altri servizi dell’Utor 2; servizi della Rete portante regionale), nell’ottica di un’apertura al mercato e della maggiore concorrenzialità con un conseguente elevamento della qualità dei servizi offerti agli utenti.
La proposta, frutto di un lungo processo di concertazione con gli Enti locali (Province e Comuni) e tutti gli altri soggetti interessati in materia di Tpl, apre la regione all’esterno attraverso il miglioramento dei collegamenti con i principali nodi della rete Core (rete che l’Unione europea sostiene in termini prioritari con risorse proprie e dei Paesi membri in vista del suo completamento entro il 2030); ottimizza l’offerta di trasporto con l’eliminazione di sovrapposizioni e parallelismi; offre nuove linee e/o corse, in relazione alla domanda e sopprime linee esistenti a debolissima frequentazione. La proposta di Piano di Bacino, basato su un’attenta analisi della domanda e la valutazione delle matrici OD (origine/destinazione) per scuole, sanità, ecc. oltre che nel rispetto delle disposizioni normative e regolamentari di livello nazionale, prevede, inoltre, servizi ferroviari riorganizzati nelle reti di Bacini, sopprime corse in sovrapposizione ai servizi ferroviari o altri servizi su gomma e corse a debolissima domanda.
Con il documento si stabilisce, altresì, un cronoprogramma di attività propedeutiche che vanno dall’approvazione del Piano fino all’avvio della procedura di affidamento dei servizi di Tpl da parte della Suarb entro ottobre. Per consentire l’avvio della procedura di affidamento, dopo l’adozione del Piano di Bacino – si legge nel documento – è necessario procedere con: la predisposizione dei Piani economici e finanziari (Pef); la progettazione del sistema di bigliettazione unica, infomobilità e monitoraggio dei servizi; la formale acquisizione degli attuali gestori dei servizi oggetto di affidamento degli elenchi dei beni essenziali e indispensabili per l’effettuazione dei servizi, autobus ed eventuali impianti fissi oltre che del personale assegnato alle attività; la predisposizione, congiuntamente con la Suarb, della documentazione di gara.
Il Piano prevede la soppressione dei servizi a debolissima domanda relativi a un’utenza di tipo “indifferenziato” (cioè quelle corse che non sono rivolte ad una utenza prevalente) che presentano valori di “load factor” (l’indice di sintesi di equilibrio tra domanda e offerta) non superiori al 10%.
In tale operazione sono stati salvaguardati i servizi di Tpl scolastici e di tipo operaio. Le percorrenze soppresse sono state utilizzate per l’istituzione di nuovi collegamenti e servizi, compresi quelli della rete Core. I nuovi servizi sono finalizzati a migliorare la mobilità verso le aree interne, verso i nodi di interscambio con servizi di adduzione agli scali ferroviari e/o alle aree di interscambio gomma-gomma e ad accogliere le proposte di nuovi collegamenti avanzati da parte del territorio.
Prevista, inoltre, l’ipotesi di procedere con la soppressione di ulteriori corse con un load factor inferiore o uguale al 20% che non servono utenze prevalenti e che attualmente sono scarsamente utilizzate, salvaguardando comunque le corse in fascia pendolare (scolastico o lavorativa).
Pertanto per quanto riguarda le percorrenze annuali previste, il Piano passa dai 37.873.000 Km svolti in totale attualmente, a 36.743.891 chilometri, con una riduzione di circa poco più di 1 milione di chilometri, avendo però proceduto contestualmente alla razionalizzazione di circa 3,5-4 milioni di chilometri tra cui i servizi a debolissima domanda aventi load factor minore al 20% tra i quali 2.735.441 chilometri sono quelli che presentano load factor tra il 10 % e il 20%.
Per ciò che concerne i meccanismi di compartecipazione al finanziamento dei servizi extraurbani, questi saranno finanziati in parte dal fondo nazionale Tpl.
Per i servizi di Tpl comunali si distingue tra i Comuni con percorrenze di progetto invariate rispetto a quelle storiche (le quote di contribuzione in capo ai Comuni rimangono invariate rispetto a quelle attuali, mentre la Regione si farà carico dei maggiori oneri connessi agli eventuali maggiori corrispettivi da porre a base di gara) e i Comuni con percorrenze di progetto maggiori rispetto a quelle storiche (i Comuni dovranno farsi carico delle quote di contribuzione storicamente già sostenute e dei maggiori oneri relativi alle maggiori percorrenze, mentre la Regione si farà carico dei maggiori oneri connessi agli eventuali maggiori corrispettivi da porre a base di gara rispetto ai corrispettivi attuali limitatamente alle percorrenze storiche).
Per quanto riguarda i due Comuni capoluogo Potenza e Matera, fermo restando i principi sopra esposti, la Regione si farà carico delle maggiori percorrenze scaturenti dai Programmi di esercizio di progetto funzionali alla riorganizzazione del sistema di Tpl che interessa le due città. Al Comune di Potenza la Regione continuerà a garantire, altresì, la compartecipazione finanziaria sulla gestione degli impianti fissi meccanizzati di Tpl di circa 690 mila euro l’anno.
Il totale complessivo degli oneri in capo alla Regione sarà di circa 75,3 milioni di euro all’anno, cui aggiungere le compensazioni economiche che saranno compiutamente definite con la redazione dei PEF